Come utilizzare al meglio il periodo per stimolare il linguaggio?

A partire dai 12 mesi il vostro bimbo attraversa più e più volte il periodo sensitivo del linguaggio.

In questa fase impara a comunicare attraverso l’uso di un vocabolario molto più vario e consistente.

La preparazione dell’ambiente consiste nel creare attorno a lui le occasioni attraverso le quali possa assorbire il linguaggio. Siate in costante dialogo utilizzando la lingua adulta e non quella bambinesca, parlate “con” lui e non solo “a” lui, mettetevi a livello dei suoi occhi per poter mantenere un contatto visuale paritario.

Lasciategli il tempo di parlare e abbiate la pazienza di ascoltarlo, rispettando i turni di una normale conversazione, anche se quello che il bambino dice è incomprensibile.

Non correggete i suoi errori. Se pronuncia una parola in modo scorretto, lo avvilirete dicendogli “Non si dice così! È sbagliato! Si dice in quest’altro modo”.

Ripetete piuttosto quello che ha detto svolgendolo in modo corretto: “Si è romputo?”, “Eh già, si è rotto!”.

Mostrategli che ciò che dice è importante per voi, così lo incoraggerete a cercare di esprimersi sempre meglio.

Utilizzate il più possibile un vocabolario semplice ma ricco e preciso. Descrivete minuziosamente il mondo attorno usando l’accortezza di usare frasi corte. Piuttosto che dirgli genericamente “Guarda il fiore là”, ditegli “Guarda la margherita nel prato”.

Utilizzate concetti come sopra/sotto, destra/sinistra, davanti/dietro, anche se vi sembra che non possa ancora comprenderli. Aiutate l’esplosione del linguaggio attraverso la lettura di libri di letteratura per l’infanzia, canzoni e filastrocche.

Offritegli occasioni di parlare ponendogli domande aperte alle quali non si risponda con sì e no, come “Cosa hai fatto al parco oggi?”. Se all’inizio non risponde, potete aiutarlo proponendogli delle risposte: “Sei andato sull’altalena? Hai incontrato il tuo amico?”. Imparerà a capire cosa vi aspettate da lui e a formulare da solo frasi complesse.

E se il bambino non parla? Una volta eliminate le ragioni fisiche (per esempio eventuali problemi di udito) che vengono valutate dal pediatra durante la visita del primo anno d’età, armatevi di pazienza e continuate nella stimolazione del linguaggio.

Ricordate che ogni bambino ha i suoi tempi e che alla fine tutti parlano, c’è solo chi lo fa prima e chi lo fa dopo. Quello che conta è spingerlo a “fare da solo”. Se il bambino capisce che le sue richieste vengono esaudite anche senza bisogno di esprimersi, la comunicazione smetterà di essere una necessità. Per questo è importante evitare di anticipare sempre e comunque i suoi desideri, soddisfacendoli ancora prima che vengano espressi. Quando, per esempio, vi mostra quello che vuole, invece di darglielo direttamente, chiedetegli “Vuoi la mela?” e attendete che dica sì o no. Se prevenite la necessità di esprimersi, il bambino non avrà alcun motivo per sforzarsi di farlo.

Tratto da Come liberare il potenziale del vostro bambino, di Daniela Valente

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