Perché ho scelto Montessori

Ciao, sono Daniela Valente.
Quando il mio primo libro “Come liberare il potenziale del vostro bambino” é uscito, in molti mi hanno chiesto quale fosse il motivo per il quale avessi scelto il metodo Montessori per il mio bambino.
Oggi ti svelero’ qual é la ragione della mia scelta.
Mentre aspettavo l’arrivo del mio bambino mi sono messa alla ricerca del metodo educativo che piu’ convenisse non solo ai miei principi di libertà, ma soprattutto quale fosse il migliore per il mio bambino.
Cercavo un metodo che permettesse al mio bambino di dare il meglio di sé. Non pensavo a fare del mio bambino un genio: sappiamo tutti che cio’ non é possibile. Ognuno nasce con i propri geni, ereditati da mamma e papà e dai loro antenati, ma quello che facciamo con la nostra eredità genetica dipende solo da noi.
Cercavo un metodo che permettesse al mio bambino di crescere in armonia, secondo le leggi della natura e che gli permettesse di prendere il suo posto nel mondo, quel posto che la natura aveva previsto per lui. Il metodo Montessori rispondeva perfettamente alle mie esigenze: rispondeva alla mia ricerca di crescita in libertà e al bisogno di disciplina del mio compagno.
Ci sono persone che mi hanno detto: “Siamo cresciuti anche noi, con la tv e senza Montessori, eppure non siamo diventati teledipendenti o meno intelligenti degli altri.”
Io non credo che il problema sia come siamo cresciuti noi e cosa siamo diventati, ma cosa saremmo potuti diventare se avessimo sfruttato tutto il nostro potenziale. Magari faremmo comunque lo stesso lavoro, oppure portemmo aver fatto delle scelte diverse perché piu’ consapevoli. Per fare un esempio pratico, ammettiamo che una mamma madrelingua inglese che vive in Italia decida di parlare solo in italiano con il proprio bambino. Egli crescerà conoscendo con una sola lingua madre, come la maggior parte dei bambini. Non c’é nulla di male. Ma non ha forse perso un’occasione irripetibile di conoscere due lingue come madrelingua? Potrà in futuro imparare l’inglese? Certamente, ma non lo parlerà mai come un madrelingua, poiché questa facoltà si perde dopo i 6 anni. Non sarà in grado di comprendere a fondo le radici della propria famiglia materna poiché esse passano anche attraverso la comprensione profonda della lingua.
La domanda é, quindi, cosa vogliamo offrire al nostro bambino: quello che abbiamo ricevuto noi o il meglio che siamo capaci di dargli?
Io ho scelto di dargli il meglio che potessi e, secondo me, il meglio era la possibilità di utilizzare tutto cio’ che la natura gli ha offerto, aprire tutte le porte davanti a lui in modo che possa scegliere la propria strada. 
Il mezzo per ottenere cio’ é senza dubbio il metodo Montessori.

Anche tu hai scelto il metodo Montessori per il tuo bambino e la tua famiglia.

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6 risposte

  1. margherita ha detto:

    Non avevo ancora bambini quando, guardando i genitori con i propri figli, c’era qualcosa che non mi tornava; i bimbi nella mia testa non erano bambolotti o piccoli esserini da vessare, erano persone piccole con grandi bisogni…
    Ho vissuto sulla mia pelle un’educazione old style, ‘non si fa’, ‘non toccare’, ‘non si dice’… Crescendo i divieti erano sempre più adeguati all’età… Ma quando ho cominciato a capire che così i miei ‘talenti’ erano stati soffocati (non con cattiveria ma per timore ed ignoranza), che avrei potuto essere e fare ma non me ne era stata l apossibilità, ho iniziato a pensare che i bambini non vanno plasmati, aggiustati, posizionati…
    La nascita del mio primo figlio mi ha messo di fronte al mio essere mamma ‘al naturale’, non rincorro modelli educativi solo perché diversi da quello che ho vissuto io, non ho smanie di contraddizioni né di rivalsa; so solo che mi viene spontaneo trattare Nicola come un esserino pensante, vivente, che interagisce col mondo e deve imparare a fare, ad essere, deve capire cosa e come funziona tutto… Ho cercato un nido Montessori e mi sento completamente in sintonia con quello che leggo e con quello che vedo fare a mio figlio; anzi… avrei piacere di saperne di più perchè mi accorgo che, il più delle volte, facciamo con lui cose che vengono consigliate ancor prima di sapere che sono tra i principi montessoriani… Insomma siamo naturalmente portati ad essere piccoli uomini nel modno.

  2. Giulia ha detto:

    Ho sempre pensato che avrei voluto dare il meglio al mio bambino in termini di strumenti e il metodo Montessori risponde a questa esigenza . Non darò un bicchiere d’acqua all’assetato ma gli insegnerò come fare per procurarsela ogni volta che ne avrà bisogno .
    Vorrei che mio figlio imparasse attraverso l’esperienza il mettersi in gioco in maniera attiva e non subisse passivamente il pensiero altrui : il maestro è colui che ti insegna a pensare , non colui che ti dice quello cui pensare .

  3. Maria Giovanna ha detto:

    Ho scoperto per caso il metodo Montessori e mi ha subito affascinato così mi sto dando da fare per proporlo a casa alle mie due bimbe di 2 e 4 anni.
    Credo molto nella sviluppo della manualità, dal modellare varie tipologie di pasta , all’infilare , al toccare materiali diversi, ma anche a favorire lo sviluppo dell’olfatto che spesso è tralasciato , al movimento per la ricerca dell’equilibrio , all’utilizzo di stoviglie fatti di vetro o di ceramica, ecc..
    Purtroppo con la prima bimba non avevo scoperto da subito l’insegnamento di Maria per cui sto cercando di rifarmi da un anno con lei , un pò con la speranza di normalizzarla perchè a volte ha crisi isteriche atomiche , l’altra invece , sebbene più piccola , è quasi più autonoma della grande e molto meno gnola !!!
    Non sempre ho riscontri positivi da parte loro col materiale proposto , ma non mollo …. continuiamo per qs strada !!
    Peccato che non ho un nido Montessori vicino a casa !

  4. Paola ha detto:

    Ho 2 figli grandi di 26 e 22 anni e ho applicato con loro il metodo Montessori senza che sapessi in realtà neanche chi fosse la Montessori!!! Solo quando sono diventati adolescenti ho iniziato a leggere i suoi libri e mi ci sono ritrovata tantissimo. Poi quando ho perso il lavoro di impiegata e ho iniziato a fare la Tata dopo un corso di Baby sitter del Comune, ho iniziato ad applicare sui miei cuccioli il metodo Montessori. Non sempre è facile come Tata applicarlo perchè le ore che passo con i bimbi sono molto minori rispetto alle famiglie e moltissimi genitori e i parenti non sono collaborativi. Ma io faccio del mio meglio e ho grandi soddisfazioni. Osservare i bambini nei loro lavori è una grande crescita per me.

  5. Anna ha detto:

    Ho iniziato a interessarmi attivamente (e non per sentito dire) al metodo Montessori da poco, per cui per adesso sono in una sorta di transizione. Il mio obiettivo è che noi genitori riusciamo ad essere un sostegno per la crescita dei nostri figli, non un impedimento. E mi pare che il metodo abbia questa potenzialità. Grazie per questo sito!

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