Montessori e le nuove tecnologie

Ai tempi della Montessori, la televisione era appena stata inventata. Possiamo quindi solo immaginare quello che avrebbe potuto pensare del mezzo televisivo, dei computer e del mondo digitale. Sappiamo che la Montessori era uno scienziato curioso e aperto alle novità e alla sperimentazione, sarebbe quindi stata affascinata dallo sperimentare l’apprendimento attraverso i mezzi digitali.

Non dimentichiamo però le scoperte della dottoressa che sono state confermate dalla psicologia moderna: l’apprendimento e la crescita del bambino avvengono attraverso l’uso della mano e l’esperienza diretta.

Premetto che fino ai 2 anni la visione della TV, del cellulare e del tablet sono fortemente sconsigliati da tutti gli studi. Il bambino nei primi 3 anni di vita ha bisogno di imparare attraverso l’uso della mano, limita quindi il piu’ possibile questi mezzi: ogni minuto passato davanti alla tv é un minuto in meno in cui puo’ giocare.

La tv poi crea dipendenza anche nei piu’ piccoli e si entra in uno spiacevole circolo vizioso in cui il bimbo si mette a piangere quando la spegniamo e non sappiamo piu’ gestire la cosa.

Il tablet e il cellulare sono ancora peggio: il bambino deve davvero imparare a separarsene e non é in grado di gestire questa cosa finché non sarà molto piu’ grande.

L’altro giorno mi é capitato di telefonare ad un conoscente che, rispondendomi, bisbigliava al telefono. Gli ho chiesto se lo disturbassi, se la sua bambina di 12 mesi stesse dormendo. Mi rispose che la bimba era sveglissima e non voleva che si accorgesse che il papà parlava al telefono perché “da quando le abbiamo mostrato dei cartoni su Youtube, grida e piange ogni volta che vede il nostro cellulare perché lo vuole”. Questi effetti di “terrorismo” sui genitori non sono cosí rari come si può pensare, anche se per fortuna non sempre cosí estremi come nel caso citato. Il problema nasce dai genitori, che danno un mezzo non adeguato al bambino e non sanno poi come gestire la situazione.

Evitate quindi di porvi in situazioni simili e semplicemente, pensate al vostro cellulare e tablet come a strumenti per adulti.

Il mio consiglio personale è di cominciare ad avvicinare il bambino al mondo digitale non prima dei 3 anni, ma applicando delle scelte e delle restrizioni.

Non dovete temere che i bambino non sia preparato ad usare questi stumenti: sono pensati apposta perché un utente sappia usarli con il minimo delle capacità e i nostri bambini invece di capacità ne hanno tantissime!

L’uso di tablet e smartphone, a differenza della televisione non é totalmente passivo (a meno che, ovviamente, non vengano usati solo per mostrare video e film). Grazie alle app il bambino interagisce con lo strumento digitale attraverso l’uso della mano che, come sappiamo, aiuta la formazione dell’intelligenza nell’infanzia. I tablet però sono stati introdotti solo nel 2010, è perciò ancora troppo presto per conoscerne gli effetti a lungo termine. Il gioco nel mondo reale, attraverso attività di vita pratica e sensoriale, deve restare l’occupazione principale del bambino. Le attività virtuali vanno in qualche modo limitate.

Il bambino vede mamma e papà utilizzare il computer, lo smartphone, il tablet, ed è naturale che voglia fare altrettanto. Proibire al bambino l’uso di queste tecnologie può avere l’effetto indesiderato del “Tu no, sei troppo piccolo” che avete voluto evitare adottando l’educazione  montessoriana. Meglio allora che il bambino scopra la tecnologia accompagnato dall’adulto, quando se ne interessa a partire dai 3 anni, piuttosto che da solo o con i coetanei più tardi.

Alberto Oliverio

Il cervello che impara. Neuropedagogia dall’infanzia alla vecchiaia

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“La realtà virtuale è fatta prevalentemente di immagini bidimensionali invece che di parole, di passività invece che di esperienze attive sensoriali e motorie in spazi a tre dimensioni su realtà e materiali diversi, viventi e non, soffice e duri, caldi e freddi: essa non è perciò l’ambiente ideale per favorire lo sviluppo della mente infantile che è concreta, basata sull’interazione diretta, su una serie di tentativi, anche infruttuosi, promossi dal bambino e non prefigurati dal programma, su tempi lenti anziché rapidi (…)”.

Eccovi qualche consiglio per introdurre al meglio la tecnologia in modo montessoriano:

 1) Limitate la quantità.

La quantità è da proporzionare all’età del bambino. Non supererete, per esempio, un’ora alla settimana di utilizzo per un bimbo da 3 a 4 anni, con sessioni che non superino i 20 minuti ciascuna ed evitandone l’utilizzo la sera prima di dormire, quando il rischio è quello di eccitare eccessivamente il bambino.

2) No a tablet baby sitter

Non utilizzateli per “tenere buono” il bambino quando siete impegnati, altrimenti imparerà a pretendere il tablet ogni volta che vi vede presi, invece di cercarsi un’altra occupazione.

3) Scelta qualitativa delle App

Piuttosto che scaricare qualsiasi app gratuita, ponete nella loro scelta la stessa attenzione che mettete nella scelta dei giochi. Fate attenzione soprattutto al grado d’interazione, preferendo quelle che allenano il movimento fine e preciso della mano. Evitate le App passive (solo da guardare) che hanno gli stessi effetti della televisione.

4) Meglio il tablet che lo smartphone

È da preferire l’uso del tablet allo smartphone per via della taglia.

5) Usate la penna digitale

Se vi é possibile, acquistate una penna digitale adatta alle dita del bambino, con cui possa usare le app per la prescrittura maneggiando lo strumento invece del dito, allenando in questo modo la presa a pinza.

6) Rotazione delle App

Come per i giochi, fate ruotare le applicazioni a sua disposizione proponendogli quelle che rispondono al periodo sensitivo che attraversa.

7) App con valore aggiunto

Evitate l’utilizzo dei giochi che sostituiscano attività che potrebbe invece fare con oggetti reali (per esempio il me-mory), a meno che non sia un’eccezione durante un’occasione particolare, come una vacanza in cui non potete portarvi dietro molti materiali. Scaricate piuttosto giochi che abbiano un valore aggiunto: multilingui, associazioni logiche, eccetera.

8) Internet non é per i bambini

Non va confuso l’uso dei tablet con il mondo online: internet va negato al bambino che non è ancora in grado di navigare da solo, nemmeno su siti come YouTube, dove è comunque massiccia la presenza di pubblicità. La presenza costante dell’adulto in questo caso è necessaria, ed è meglio togliere l’accesso alla rete quando il bimbo utilizza autonomamente il tablet.

9) Limitatevi anche voi

Siate d’esempio ai vostri bambini. Che messaggio trasmette un genitore che passa il proprio tempo con i figli controllando ogni minuto il proprio smartphone o incantato davanti a Facebook?

Articolo di Daniela Valente, autrice dei bestsellers sul metodo Montessori, dove troverete tutte le indicazioni per applicare Montessori a casa vostra.

 

Un altro libro molto interessante per appronfondire l’argomento e che risponderà a tutti i vostri dubbi sull’uso delle tecnologie é

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