Il Tablet come strumento di studio: sì o no?

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Il tablet sin dalla scuola elementare come strumento di studio sì o no? È questo uno dei dibattiti più accesi tra le mamme e i papà dei bambini nativi digitali, sempre più attratti dai recenti dispositivi elettronici. Non solo i pareri negativi di chi sostiene che l’uso del tablet nelle scuole possa portare a distrazione e mancata socializzazione, ma anche positivi, sostenuti da coloro che considerano tale dispositivo come uno strumento ideale per la didattica nella scuola primaria oltre che come primo step verso l’integrazione e l’apprendimento.

Sul fronte dei più piccoli, il tablet è certamente un oggetto di forte attrazione e curiosità che, se utilizzato in modo poco consono, potrebbe fruttare poco ai puri fini didattici. Tra gli effetti negativi sottolineati dai non sostenitori di tale mezzo, segnaliamo la mancata o scarsa socializzazione, l’apprendimento passivo e i numerosi motivi di distrazione causati dall’uso di app e contenuti non appropriati. Per riuscire a far convivere adeguatamente l’attività scolastica con l’uso del tablet come strumento – anche – di studio, risulta dunque importante, in primo luogo, chiamare in causa i genitori esponendo loro i vantaggi che ne derivano dall’uso del tablet nelle scuole.

Tra i benefici più ovvi che emergono dall’adozione di questo dispositivo come compagno inseparabile degli alunni a partire dalla scuola primaria (anche se il loro utilizzo è ormai consolidato in molte scuole dell’infanzia tra le più tecnologicamente avanzate), vale la pena ricordare la drastica riduzione del numero di testi scolastici da mettere in cartella. È bene sottolineare, in tal senso, l’enorme peso di libri, quaderni ed astucci non propriamente salutare per i bambini in età preadolescenziale. Le grandi potenzialità del tablet, tuttavia, si evidenziano soprattutto a livello didattico con la possibilità di poter accedere ad un vasto elenco di testi indispensabili per l’approfondimento e lo studio delle materie scolastiche, ma anche app con esercizi e giochi mirati all’apprendimento delle lingue straniere o all’allenamento mentale.

Per i genitori che riservano ancora qualche titubanza nel far usare al proprio figlio il tablet anche (ma non solo) per motivi scolastici, occorre non confondere mai il fine con il mezzo. Argomento di dibattito, dunque, non deve essere “tablet sì o tablet no”, quanto piuttosto i contenuti da destinare ai giovani alunni che si avvicinano a tale strumento per la prima volta, attratti più dall’aspetto giocoso che didattico. Molte sono le app dedicate ai bambini ed alla loro istruzione, permettendo un coinvolgimento attivo che ne rende positivo l’utilizzo.

L’avvicinamento del bambino al tablet in età scolastica, richiede naturalmente anche un maggiore controllo da parte di mamme e papà, soprattutto in presenza di connessione ad internet. Per ovviare a questo aspetto, molti dei device sul mercato permettono l’attivazione del controllo parentale, al fine di limitare e/o indirizzare le attività svolte sul dispositivo – totalmente o in gran parte dei casi – allo studio. Per studiare bene occorre un adeguato livello di concentrazione da parte dell’alunno di qualunque età, come più volte consigliato dal sito comestudiare.info. Per tale ragione, l’uso improprio del dispositivo, sul quale è possibile installare anche app ben diverse da quelle usate ai soli fini scolastici, potrebbe portare a risultati opposti a quelli per i quali è stato pensato. Un attento controllo dei genitori, in tal senso, eviterebbe eventuali effetti negativi sul bambino, portando così a comprendere quando sia giunto il momento giusto per consentire al figlio l’uso esclusivo del dispositivo.

Alla luce di tutti gli aspetti finora analizzati, i genitori di figli in età scolare potranno avere le idee più chiare in merito all’acquisto di un nuovo dispositivo che segni il passaggio dai semplici tablet per bambini a device pensati anche per l’attività di studio. In base all’età ed alla maturità del piccolo, l’uso condiviso in famiglia del tablet permetterà un’educazione ed una conoscenza più idonea del mezzo.

Autore: Francesco di Piazza

 

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