Il bambino e la televisione

Ai tempi della Montessori, la televisione era appena stata inventata.  A partire dal 1940 e fino al 1949, le trasmissioni vennero interrotte. La prima trasmissione ufficiale a cura della RAI fu emessa il 3 gennaio 1954, a quasi due anni dalla morte della dottoressa. Possiamo quindi solo immaginare quello che avrebbe potuto pensare del mezzo televisivo, dei computer e del mondo digitale.

Per quanto riguarda la televisione, ci sono studi scientifici che dimostrano che trascorrere molte ore davanti alla televisione ha delle conseguenze negative.

È meglio evitarla prima dei due anni ed è comunque da limitare prima dei sei, scegliendo attentamente i contenuti e i momenti dedicati.

Anche la televisione come sottofondo è dannosa, dal momento che diminuisce la possibilità di concentrazione del bambino.

Gli esperti raccomandano che un bambino al di sopra dei 2 anni non guardi la TV per più di 2 ore al giorno, ma ritengo che siano comunque troppe: un bambino di 3-4 anni dovrebbe dormire almeno 10 ore al giorno, gliene rimangono quindi 14 di cui una parte è dedicata ai pasti, un’altra all’asilo o alle attività con gli adulti. Se passa 2 ore davanti alla televisione quanto tempo gli rimane per il suo vero lavoro, il gioco?

Evitiamo poi di mostrargli la televisione alla mattina, durante i pasti o prima di dormire.

Evitate le trasmissioni per adulti, anche se vi pare che il contenuto sia adatto anche ai bambini: le interruzioni pubblicitarie, infatti, saranno per tutte le età. Evitate anche di mostrare il telegiornale ai bambini. Purtroppo spesso vengono mostrate immagini per scioccare l’opinione pubblica, immaginate l’effetto sulla psiche delicata del bambino.

Non dimenticate poi che il bambino guarda la televisione con motivazioni diverse da quelle dell’adulto. Egli cerca di capire il mondo, ma la televisione non è il mezzo migliore per comprenderlo. Il bambino al di sotto dei 3 anni non sa distinguere la realtà dalla finzione. Tenetelo presente anche nella scelta dei programmi.

Secondo l’Accademia Americana di Pediatria, i bambini che guardano per molte ore la televisione sono esposti a circa 40.000 messaggi pubblicitari ogni anno. Il bambino al di sotto dei 7 anni non è ancora in grado di capire lo scopo delle pubblicità, soprattutto se si parla di un gioco di suo gradimento. Il potere di suggestione degli spot su bambini molto piccoli è elevato. Per questa ragione vi consiglio di mostrare DVD o video da voi selezionati, senza interruzioni pubblicitarie.

I bambini per di più amano vedere più volte lo stesso film o video. Vi consiglio anche di vedere dapprima il film senza il bambino, in modo da giudicare voi stessi se sia adatto. Molti cartoni per bambini, nonostante riportino l’indicazione “zero” – a significare che sono per un pubblico di ogni età – hanno parti con un eccessivo pathos che possono far paura al bambino.

Pensate per esempio al pesciolino Nemo che all’inizio del film non trova più il papà, o a Bambi la cui mamma muore. A volte sono anche solo le musiche a spaventare il bimbo.

Ricordate che la natura è spesso più interessante e “magica” della magia delle fiabe. Perché allora non guardare dei documentari naturali che mostrino i bellissimi luoghi di cui è composta la terra e la varietà del mondo animale?

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“Per ‘quantità di linguaggio’ non si intende l’esposizione al televisore o alla radio ma un rapporto con un adulto che sappia cogliere i momenti di attenzione del bambino, che sappia esprimersi con le parole e con un’opportunità mimica facciale, che sappia rispondere alla comunicazione non verbale – mimica e corporea- del piccolo”.

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