I bambini e la morte: come parlargliene senza traumi?

Oggi, 2 Novembre, è il giorno della commemorazione dei defunti. In ogni famiglia si ricordano le persone care purtroppo scomparse ed è l’occasione per spiegare ai bambini la morte, che è un evento naturale che fa parte della nostra vita quanto la nascita.

Nella nostra cultura moderna abbiamo invece la tendenza a considerare la morte un tabù e a non parlarne troppo, soprattutto con i più piccoli. Quando poi pero’ la morte ci tocca da vicino come in caso del decesso di uno dei familiari stretti, i bambini si trovano completamente spiazzati e fanno fatica a superare questo momento di shock.

Nella nostra famiglia purtroppo quest’anno nostro figlio ha perso il nonno. Per di più eravamo lontani e non ce la siamo sentita di fargli fare 2000 Km per assistere alla cerimonia e siamo andati senza di lui. Abbiamo quindi dovuto spiegargli che il nonno si è ammalato e non c’era più senza dargli pero’ l’opportunità di comprendere con i propri occhi quanto stava accadendo, di poterlo salutare per l’ultima volta, di poterlo piangere insieme alle altre persone che gli volevano bene.

Solo quando, mesi più tardi, siamo ritornati a trovare la nonna, il nostro bimbo di 5 anni ha potuto concretizzare cosa significava che il nonno fosse morto: non era più con noi.

bambini morte traumi

In questi momenti di dolore, in cui già noi siamo sballottati e pieni di tristezza non è facile rispondere alle tante domande dei bambini che spesso ci paiono addirittura fuori luogo. E’ invece giusto, sano e necessario affrontare l’argomento con loro. Che siamo credenti o meno non ha importanza: ognuno fornirà al bambino la propria visione della morte che si creda in un aldilà o meno.

E’ fondamentale far capire che le persone care sono ancora tra di noi attraverso i nostri ricordi, e che attraverso il DNA fanno parte di noi. È vero che i bambini sono piccoli, ma piccolo non significa stupido o incapace. I bambini hanno bisogno di rispetto e di verità per potere dare un senso a ciò che accade intorno a loro e poter continuare a crescere.

La comprensione della morte è un processo che dura tutta la vita, dall’infanzia alla vecchiaia. Dei molti modi in cui la morte viene trattata, il tentativo di ignorarla è quello che ha maggiori probabilità di fallire. Il lutto è il tempo doloroso della vita legata alla perdita e anche i bambini ne hanno diritto. Hanno diritto di poterne parlare e devono essere aiutati nel ricordare la persona morta. Il lutto non gli va negato, proprio come non lo si nega all’adulto.

Il modo migliore sarebbe di introdurre l’argomento senza attendere che un evento triste ci obblighi ad affrontare il discorso da zero in un momento già carico di emozioni. In questo modo il bambino saprà che ogni essere vivente nasce e muore e potrà interiorizzare questo concetto.

Una modo puo’ essere quello guardare insieme il cartone animato Esplorando il corpo umano

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La puntata “Il ciclo della vita” spiega in modo semplice come si nasca, si cresca, ci si riproduca e alla fine della vita si muoia, ma lasciando sulla terra i nostri cari, i nostri eredi.

Oppure possiamo leggere insieme un libro adatto per far capire al bambino che ciò che prova è un sentimento normale e condiviso da altri bambini. Un bel libro in questo senso adatto anche ai più piccoli, a partire dai tre anni è “Perché non c’è più?” o ancora “La nonna in cielo” che con emozione e dolcezza mostra come i sentimenti che legano le persone durino per sempre e vadano al di là della fine della vita.

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